Turismo a Napoli: un’opportunità da governare che chiama in causa istituzioni, imprese e cittadini

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Nell’ambito del ciclo La città che cambia, Vivoanapoli ha concentrato l’attenzione su uno dei pochi fenomeni economici positivi che stanno coinvolgendo Napoli organizzando sabato presso la Sala De Stefano del PAN un confronto aperto sul tema “Turismo a Napoli, come coniugare qualità, identità, sviluppo”.

Hanno partecipato Raffaele Cercola, Docente di marketing territoriale, Francesca Amirante, progetto “AccolgiereadArte”, Margherita Chiaramonte, Dirigente Marketing Gesac e Vice Presidente Convention Bureau, Agostino Ingenito, Presidente B&B. Ha moderato Emilia Leonetti, Presidente VIVOANAPOLI.

E’ emersa una comune volontà di governare il crescente arrivo di turisti a Napoli. Il ruolo delle Istituzioni – Comune, Regione, Città Metropolitana – è indispensabile. Due i rischi richiamati durante il confronto: lo spopolamento del  centro storico insieme alla perdita di attività storiche e che fanno parte della cultura della nostra città.

“Chiediamo di riprendere il percorso interrotto dopo la pubblicazione sul sito del Comune di Napoli degli esiti degli Stati Generali del Turismo e cioè nel 2017 – ha dichiarato Emilia Leonetti – E’ chiaro e il confronto di oggi l’ha riproposto che non sono sufficienti impegno, capacità imprenditoriale, professionalità di associazioni o di progetti come AccolgiereAdArte per rendere il turismo un settore in grado di generare occupazione e ricchezza stabili. C’è bisogno di una regia, del governo del fenomeno e questo ruolo compete alle Istituzioni”

“Chiediamo – ha detto Agostino Ingenito – di discutere con il Comune la destinazione dei fondi provenienti dalla tassa di soggiorno perché è indispensabile rendere i servizi all’altezza di una città di valore come Napoli. Chiediamo di riqualificare il patrimonio edilizio cittadino utilizzando i fondi del Piano per Napoli”

“Noi continueremo – precisa Francesca Amirante – a lavorare perché maturi nei singoli la consapevolezza della nostra identità come fattore di crescita e trasformazione“.

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