Molo San Vincenzo: nuove speranze per l’apertura della banchina borbonica alla città

Sabato 23 novembre 2019, alle ore 10 si è svolto presso il PAN (Palazzo delle Arti Napoli) un incontro  dedicato al tema del Molo San Vincenzo, l’antica e lunga banchina borbonica che inizia dal Molosiglio e si stende di circa 2,5 km in mezzo al mare, proiettandosi verso il Vesuvio.

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Passeggiata sul Molo San Vincenzo

Si tratta di un molo storico, che potrebbe prestarsi a molteplici utilizzi: da semplice e spettacolare passeggiata per residenti e turisti, fino ad attracco per gli yacht di lusso. Purtroppo, però, tali opportunità sono destinate a restare mere ipotesi finché non sarà individuata una soluzione per consentire l’accesso della radice del molo, che attualmente ricade nell’area occupata dalla base della Marina Militare. Se ne discute da oltre vent’anni, ma fino ad oggi non è stato possibile risolvere il problema.

VIVOANAPOLI  per la terza volta in tre anni ha riunito intorno a un tavolo tutti gli attori coinvolti nella “questione” della restituzione ai napoletani dell’antico molo. Si sono confrontati: Umberto Masucci, Presidente dei Propellers Clubs e storico sostenitore della causa del molo San Vincenzo; Pietro Spirito,Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno centrale; Attilio Auricchio, Direttore Generale e Capo di Gabinetto del Comune di Napoli; Vito Grassi, Presidente dell’Unione Industriali di Napoli; Edoardo Serra, Ammiraglio e Comandante del Comando Logistico della Marina Militare di Napoli; Giancarlo Gambardella, generale e responsabile della Task-Force valorizzazione e dismissione immobili del Ministero della Difesa.

Il tavolo dell'incontro al PAN. In piedi il Presidente di Vivoanapoli; poi da sinsitra verso destra: Giancarlo Gambardella, Edoardo Serra, Pietro Spirito, Attilio Auricchio, Umberto masucci

Il tavolo dell’incontro al PAN. In piedi il Presidente di Vivoanapoli; poi da sinistra verso destra: Giancarlo Gambardella, Edoardo Serra, Pietro Spirito, Attilio Auricchio, Umberto Masucci

Al termine di un serrato confronto, cui hanno preso parte alcuni tra i cittadini presenti in sala, il Generale Gambardella ha preso l’impegno di convocare a Roma entro la fine dell’anno le parti per definire tempi e modi dell’apertura del passaggio ai cittadini. Il punto di partenza sarà il protocollo già condiviso nel dicembre 2017, che prevede un progetto di intervento infrastrutturale con un investimento di circa 900 milioni per garantire le necessarie condizioni di security e safety.  L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno centrale e il Comune di Napoli si attiveranno per individuare possibili fonti di finanziamento dell’opera, verificando la possibilità di coinvolgere la Cassa Depositi e Prestiti, che nei prossimi giorni aprirà una sede a Napoli.

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Grande partecipazione di pubblico all’incontro del PAN: la sala era gremita e si sono registrati numerosi interventi.

A giudicare da tali scenari, sembra, quindi, che il “lieto fine” sia prossimo e che nei prossimi anni potrà finalmente realizzarsi il sogno di un libero accesso al molo. Purtroppo, come ha ricordato più volte l’avvocato Masucci, non è la prima volta che il traguardo sembra a portata di mano ma in passato sono sempre sorti ostacoli burocratici a impedire il compimento dei buoni propositi, tanto da far pensare a una tela di Penelope destinata a non completarsi mai.

L’auspicio è che questo scetticismo possa essere smentito dai fatti dei prossimi mesi e che finalmente la convergenza da tutti auspicata possa concretizzarsi.  Sicuramente Vivoanapoli continuerà a vigilare, come ha fatto in questi anni, nella speranza che il prossimo incontro possa essere organizzato per celebrare l’apertura del molo e non l’ennesimo rilancio di un interminabile dibattito.

 

 

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