Emilia Leonetti su Repubblica: «Sulla mobilità dal Comune una delibera superficiale».

Intervento di Emilia Leonetti, pubblicato su Repubblica Napoli il 30 maggio 2020.

napoli-riparteLa Giunta Comunale di Napoli ha approvato l’8 maggio 2020 la delibera sulla mobilità (n.136). In premessa si precisa che, a seguito dell’ epidemia, in vista della graduale ripresa delle attività e dunque degli spostamenti, si rende necessario “a tutela della salute, della mobilità e dell’efficienza intervenire sulla domanda di mobilità limitando la quantità degli spostamenti e distribuendoli nell’arco della giornata; sull’offerta, diversificandola e creando valide alternative al mezzo privato motorizzato”.
Prima di considerare nel merito quanto previsto dalla delibera, che, mi preme precisare, è già esecutiva, devo riconoscere lo sforzo compiuto nel coinvolgere associazioni legate all’ambiente e all’uso della bicicletta come mezzo prevalente di trasporto, grazie anche alla diffusione delle bici a pedalata assistita o “elettriche”.

Cosa ha, dunque, deliberato la Giunta Comunale per rispondere a quanto precisato in premessa? Non riporterò le 15 pagine del documento (si può consultare sul sito del Comune), mi soffermerò su alcuni punti significativi: il riferimento ai tempi della città, la creazione di zone a 30 km orari, il potenziamento delle piste ciclabili, dei bike parking, la realizzazione da parte di operatori privati “di una rete di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici su suolo pubblico”.

I tempi della città, ovvero nuovi orari di apertura e chiusura di scuole, uffici pubblici, negozi. La delibera ne parla, ma non fa alcun riferimento a incontri, tavoli di confronto, piani concordati e a eventuali accordi raggiunti. Non è, dunque, possibile comprendere in che modo, a partire da quando, se entreranno in vigore e qual è la connessione tra i tempi della città e il sistema della mobilità. La delibera non menziona neppure eventuali confronti con la Giunta Regionale, cui compete per legge definire i piani territoriali degli orari ( sulla normativa mio intervento del 6 maggio 2020).

La creazione delle zone a 30 km orari o “slow city”. Idea suggestiva e che avrebbe senso considerando la limitata estensione della nostra città, la sua conformazione e la possibilità, riducendo la velocità, di disincentivare l’uso di auto e motorini sopratutto nei fine settimana.

Anche in questo caso si tratta di una pura enunciazione di principio. Quali potrebbero essere le zone “30”? Quali i criteri per individuarle? Si pensa di sostenere lo “slow city” ampliando le aree pedonali nei fine settimana?

Riguardo al potenziamento delle piste ciclabili, nulla è scritto circa i nuovi “corridoi”, né sulle eventuali risorse per realizzarli. Devo sottolineare che in nessun punto e aspetto della delibera è indicata la fonte di finanziamento. Cosa che induce a riflettere sull’effettiva “esecutività” di quanto stabilito nella seduta di Giunta.

I dubbi e gli interrogativi aumentano se consideriamo la mole di interventi previsti e che comprendono: bike parking, integrazione del trasporto a due ruote con linee di bus, metro, aree di sosta con funzioni di interscambio, e ancora bike sharing, creazione di zone di ricarica per veicoli elettrici da realizzarsi ad opera di privati (previsto per questo avviso di bando pubblico), incentivi a chi ricorre al bike to work e al bike to school, sostegno allo smart working…

Prendo, quindi, atto delle buone intenzioni dell’Amministrazione Comunale, ma ribadisco l’idea che si tratti di una delibera superficiale, in cui i tanti temi trattati restano a livello di dichiarazioni di intenti. Auspico che arrivino, quanto prima, piani dettagliati sulle azioni da intraprendere e sulle risorse da impegnare.

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