Un’idea per il cinema: “A fuorigrotta studios per le serie televisive”

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Articolo di Bianca De Fazio | pubblicato su Repubblica Napoli del 20 novembre 2016

«IL potenziale di questa città, nel nostro settore, è formidabile. Qui avete tutto: avete la musica, la letteratura, il teatro, il cinema. Più di chiunque altro in Italia e, in base alla mia esperienza, nel mondo. Ce ne siamo accorti subito quando, 8 anni fa, giungemmo in Campania per ‘Benvenuti al Sud’. E le nostre produzioni, in particolare quelle seriali con Gomorra, ad esempio, o con la serie fantasy che prepariamo con Maurizio de Giovanni, hanno una caratteristica precisa: assumono in sé il cinema, la musica, il teatro, la letteratura. E qui ne avete a volontà ».

Riccardo Tozzi è il fondatore e patron di Cattleya, la maggiore casa di produzione cinematografica e televisiva indipendente in Italia. E insiste: «Conosciamo le realtà imprenditoriali napoletane del settore, e sono sofisticate, di alta qualità, persino per efficienza ». Tozzi parla dinanzi ad un pubblico di addetti ai lavori, ieri mattina, nella sala Hart di via Crispi. L’occasione è un incontro su cinema e audiovisivo organizzato da Emilia Leonetti, con l’associazione VivoaNapoli, mettendo a confronto il consigliere per la Cultura del governatore De Luca, Sebastiano Maffettone, il direttore della sezione cinema del Mibact, Nicola Borrelli e i produttori Tozzi e Luciano Stella.

Ed è Stella a cogliere l’assist del patron di Cattleya («qui il potenziale della serialità è enorme anche nel segmento dell’animazione ») per lanciare la palla a Maffettone: «Napoli può essere il polo dell’animazione di qualità in Italia (e val la pena ricordare che la sua casa di produzione, Mad, sta per lanciare sul mercato “Gatta Cenerentola”, dopo il successo internazionale de ‘L’arte della felicità’) ma serve anche l’impegno della politica. Ci sono imprenditori coraggiosi, ma la politica deve battersi perchè la fabbrica dell’audiovisivo possa radicarsi qui». Sebastiano Maffettone ha una proposta: «Realizzare a Napoli degli studios per la serialità. E la Mostra d’Oltremare potrebbe essere il posto giusto ». Bisogna insistere sulla serialità perché, sostiene Tozzi, «lo sceneggiato è il nocciolo del racconto moderno; è, dal punto di vista culturale e artistico, la punta di diamante delle produzioni video». Che hanno bisogno di crescere, a qualsiasi piattaforma siano destinate, per confrontarsi con il mercato europeo e mondiale. Una spinta verrà, sostiene Borrelli, dalla legge nazionale sul cinema e dalla contemporanea legge regionale varata dalla Campania. «Finalmente la Campania ha una legge sul cinema. Fino a ieri arrivavano al Mibact moltissimi progetti napoletani, ma mancava loro il sostegno della Regione». E se ora c’è la legge, mancano i decreti attuativi che dovranno renderla operativa. «E speriamo che i decreti premino gli imprenditori che si mettono insieme per fare sistema. Se restiamo soli, possiamo continuare ad esser bravi e coraggiosi, ma siamo fragili».

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