Il “modello Torino” per cambiare Napoli

Emilia LeonettiPresidente VIVOANAPOLI

Napoli si è confrontata con Torino. Ha scoperto, attraverso il racconto di alcuni dei suo protagonisti più prestigiosi, il percorso seguito a partire dagli anni ’90 dalla città industriale per eccellenza e approdato, grazie ad un lavoro capillare e condiviso da Istituzioni e cittadini, alla trasformazione di Torino in città della cultura e del turismo.

Prima-fila

Maurizio Braccialarghe, Evelina Christillin, Rosanna Purchia e Nino Daniele in prima fila all’incontro del Plart

Napoli ha visto che si può fare. Nella sala gremita del Museo Plart, con le persone in piedi, gli sguardi concentrati sulle immagini di Torino, capitale delle Olimpiadi 2006, sulle pagine del piano strategico definito in ogni dettaglio con obiettivi, tempi e modalità di realizzazione spiegati dal suo ideatore, l’ex assessore alle giunte Novelli e Chiamparino, Fiorenzo Alfieri, si è affermato un principio: gli obiettivi si raggiungono perché c’è un piano, condiviso e perché c’è un gioco di squadra. E per squadra si intendono prima di tutto le Istituzioni ma anche i cittadini, le associazioni, i portatori di interessi  diffusi.

A Torino è accaduto. Può accadere anche a Napoli che, come è stato anche sottolineato dal suo Assessore alla Cultura, Nino Daniele, non ha nulla da invidiare alla città piemontese.

Noi dell’associazione VIVOANAPOLI, promotori dell’incontro, abbiamo voluto non tanto mettere a confronto due realtà sicuramente differenti, ma innanzitutto provare a ragionare sul metodo. Su come pensare, agire, lavorare per costruire un sistema della cultura.  L’abbiamo fatto partendo da un esempio per certi versi eclatante come quello di Torino. Perché a differenza di Napoli, Torino sino a poco più di dieci anni fa, non era una città della cultura e del turismo.

I tre ospiti Evelina Christillin, Presidente del Teatro Stabile, Maurizio Braccialarghe, Assessore alla Cultura della Giunta Fassino e Fiorenzo Alfieri promotore del piano strategico, hanno così esposto la loro ricetta: idea di città nuova incentrata sulla sua identità, sul recupero,  valorizzazione e trasformazione di aree urbane in funzione di uno sviluppo culturale e turistico; sintonia tra chi amministra e i cittadini consapevoli e informati; consapevolezza della complessità del percorso e volontà di portarlo a termine al di là delle persone che si avvicendano nelle Istituzioni

Perché è stato precisato più volte e con chiarezza, che il ruolo fondamentale di regia e di raccordo spetta alle Istituzioni. In primo luogo al Comune e a seguire alla Regione, alla Provincia, alle Camere di Commercio.  I privati seguono.

L’incontro per noi di VIVOANAPOLI è stata l’occasione per dimostrare come sia importante lavorare sulla cultura in un ottica di sistema e per costruire un ideale ponte con Torino. Come ha infatti detto l’Assessore alla Cultura Marzio Braccialarghe l’intenzione è avviare una collaborazione con Napoli su alcune tematiche, puntando anche alla realizzare di manifestazioni comuni.

Ciò che per noi, però, è determinante è la possibilità di aprire un confronto con il Comune di Napoli, a partire da quanto emerso il 9 luglio al Plart, per provare a disegnare anche per Napoli una strategia di sviluppo che abbia al centro la cultura. Unico strumento per noi per uscire dal declino economico e dal degrado sociale.

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