IL MATTINO scrive di Vivoanapoli: Anm Napoli, ticket più cari ma arrivano 36 nuovi bus

Articolo di Pierluigi Frattasi  – pubblicato su IL MATTINO del 3 febbraio 2019

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Biglietti più cari nel 2019, ma anche più mezzi di trasporto. In arrivo 38 bus per la flotta Anm, cofinanziati al 70% dalla Regione, per i quali c’è l’ok del tribunale (si aggiungono ai 56 già comprati) e 40 nuovi treni per la Circumvesuviana, col restyling di 20 stazioni entro l’anno, in aggiunta alle 20 già ristrutturate. A illustrare le novità i manager delle due aziende pubbliche della mobilità, Nicola Pascale, amministratore Anm, e Umberto De Gregorio, presidente Eav, in un faccia a faccia organizzato dall’associazione VivoNapoli di Emilia Leonetti e Giulio Maggiore, presso il Pan di via dei Mille. Presenti, tra gli altri, gli ex Ad di Anm Alberto Ramaglia e Ctp Augusto Cracco, ma anche molti cittadini che hanno incalzato gli interlocutori con una raffica di domande.
 
Non manca la sferzata sui rapporti tesi tra il sindaco de Magistris e il governatore De Luca. Per De Gregorio «chi amministra deve dialogare con le istituzioni. Da cittadino, però, vedo che il sindaco ha fatto di Napoli il simbolo dell’autonomia. Se inizi a litigare con i governi, non crei un rapporto proficuo, nemmeno con la Regione. Stiamo ancora aspettando da Anm i soldi per gli autisti che le abbiamo prestato», 3 milioni. A stretto giro la replica di Cracco: «Ctp ha prestato i bus ad Eav, ne avete restituito uno guasto». Pascale fa da paciere: «Sediamoci al tavolo assieme».

A scaldare gli animi del pubblico, però, è un altro tema. «Il costo del biglietto a Napoli – attacca Pascale – è troppo basso rispetto all’abbonamento. L’80% degli utenti usa il ticket corsa semplice. È una diseconomia enorme che va rivista con una riflessione più ampia e attenta, in linea con quanto avviene a Milano o Torino». Per il manager, il prezzo di 1,10 euro non è remunerativo. Un rincaro a 1,20 euro è già previsto per quest’anno, tra maggio e giugno. Ma potrebbe non bastare. Interviene De Gregorio: «Se a Milano il sindaco Sala propone di aumentare il ticket da 1,50 a 2 euro, è perché le aziende di trasporto oggi sono in sofferenza». «La legge finanziaria nazionale – chiosano i due amministratori – prevede un taglio del 30% del fondo trasporti per il 2019 se si sforerà il patto stabilità. Se così fosse, rischiamo di affogare».

«Ore di attesa alle fermate. Paline di segnalazione spente. Tagli alle corse, disservizi e sosta selvaggia», i temi ricorrenti dei cittadini. Vibrate le proteste contro l’aumento dei ticket: «Si incentiva l’evasione. Abbiamo gli abbonamenti, ma mancano i servizi». Mentre i residenti di Posillipo attaccano: «Il 140 non passa mai. La Ztl di Marechiaro mai rispettata, caos in via Ferdinando Russo». Ma anche la difficoltà a reperire i biglietti: «Ci sono le App per comprarli online», replicano i manager. «E chi non ha lo smartphone?», ribattono dalla sala. Condivisa l’esigenza di rafforzare i collegamenti casa-lavoro per i pendolari. Per Valeria Liguori, simpatizzante M5S, «siamo cittadini di serie Z». Per Gennaro Esposito «il metrò Linea 1 è antiquato, senza climatizzatori e rumoroso». I manager, poi, rispondono su alcuni temi. «Il tram sarà attivato entro marzo – assicura Pascale – con un progetto per estenderlo da via delle Puglie a piazza Sannazaro. «Il raddoppio binari della Circumflegrea? Entro il 2020 – spiega De Gregorio – completiamo il primo tratto, gli altri 2 saranno avviati entro l’estate e finiti in 3 anni».

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